Lana Del Rey è tornata, dopo poco più di un anno dal rilascio di quel capolavoro chiamato Ultraviolence, con una ventata di freschezza intitolata Honeymoon.
Le aspettative erano alte, un po' perché si tratta di una delle artiste più amate e allo stesso tempo criticate degli ultimi anni, un po' perché quel gioiellino di Ultraviolence aveva spiazzato tutti.
Honeymoon fa ben sperare già dal titolo, e si rivela un lavoro ben fatto.
L'album si apre con i violini malinconici della title track, nonché primo singolo estratto, una ballata retrò che ci accompagna nelle atmosfere sognanti e malinconiche che permeeranno l'intero album. Lana si cimenta qui nello scatting, virtuosismo vocale tipico del jazz, che incontreremo anche in altre tracce. Lo scenario è quello decadente a cui la cantante ci ha ampiamente abituati, in cui la fanno da protagonista storie di amori violenti e burrascosi, anche se, questa volta, sono permeati da un alone di romanticismo.