13 feb 2015

Bianco – Guardare per aria [Recensione]

Con l'uscita del suo terzo album colmo di  freschezza e spensieratezza, il cantautore torinese Bianco anticipa la primavera al 3 febbraio. Il titolo Guardare per aria, oltre a essere un verso del singolo lanciato lo scorso gennaio, è uno stile di vita che fa da filo conduttore a tutti e nove i brani o, meglio, da Filo d'erba.


Guardare per aria risulta molto piacevole già al primo ascolto. A farla da padrone sono voce e chitarra, come da consuetudine, mentre il tema principale è la semplicità che sta nelle piccole cose, come in Aeroplano in cui, nonostante l'abitudine venga vista come rimedio alla paura del cambiamento, sono messi in risalto gli aspetti positivi del quotidiano e dell'avere poche pretese. 

Con naturalezza Bianco parla delle sue nuove consapevolezze e lo fa con giochi di parole che rimandano spesso all'infanzia, ricorrendo ad esempio alla metafora del gioco del nascondino (Volume). Tuttavia è forse lo stesso modo di vedere il mondo con gli occhi di un bambino a far scivolare nel ritornello (almeno all'apparenza) nonsense di Drago: “La felicità è un drago / fatto di gesti piccoli / ma così piccoli / quasi invisibili”.

La sua abilità di scrittura fa però in modo che un brano dal titolo Le dimensioni contano non risulti volgare, anzi il doppio senso viene sfruttato a vantaggio della tenerezza e dell'originalità. Il brano che apre con la strofa d'impatto “Come un acido che sale svelto / io mi fiondo su da te / per parlarti nel silenzio di una nuvola di skunk" e nel ritornello avanza una singolare dichiarazione d'amore, "Le dimensioni contano / ed io ho un cuore grande / e sono pronto a offrirtelo”, si conclude con un sarcastico "Ma un po' di spazio tu ce l'hai?".

L'album vanta due collaborazioni che fanno da rottura. La prima, in ordine di apparizione, è il duetto con l'amica Levante dal titolo Corri corri, in cui anche il ritmo è accelerato e il ritornello risulta uno dei più orecchiabili. La seconda apparizione spetta ai concittadini Nadàr Solo con Almeno a Natale, in un'atmosfera da buoni propositi.

Con versi come “Meglio guardare per aria che a terra” e gli altri già citati si ritorna quasi all'originalità dell'album d'esordio Nostalgina del 2012, voltando pagina rispetto al decisamente meno raffinato Storia del futuro del 2013. 


Tracklist:

1. Filo d'erba
2. Volume
3. Corri corri (feat. Levante)
4. Drago
5. Aeroplano
6. Almeno a Natale (feat. Nadàr Solo)
7. Quello che non hai
8. Le dimensioni contano
9. Le stelle di giorno


[Dave]

Nessun commento:

Posta un commento