16 feb 2015

Björk - Vulnicura [Recensione]

Björk torna a far parlare di sé con il progetto autobiografico Vulnicura, nono album in studio prodotto della cantautrice islandese, che per il titolo del disco amalgama le due parole latine "vulnus" (ferita) e "cura" (guarigione), che l'artista esprime con una sorta di viaggio sonoro temporale suddiviso in tre fasi, in cui veniamo trascinati e a tratti strattonati verso gli stadi che portano verso la dissoluzione della sua storia d'amore. 


Un concetto che esprime in maniera estremamente viscerale, a cuore aperto, che porta a galla una complessa e raggrumata gamma cromatica di emozioni che vengono espresse con estrema e malinconica lucidità, la cui fine inconcepibile devasta e ferisce e non resta che aspettare l'auto-rigenerazione. In tutto l'album echeggiano sonorità d'archi che intensificano l'impatto emotivo e manipolazioni di tipo elettronico che fanno da sfondo ad uno scenario di turbamento psicologico. 

Il viaggio cronologico comincia da Stonemilker – prima traccia nonché singolo – estremamente intrisa di una coralità arcaica, quasi barocca, e da una ritmica essenziale. Leggendo le parole del testo, scopriamo come l’artista islandese voglia chiedere rispetto emotivo, così come in Lionsong e History of Touches: questo trittico di pezzi raccontano la frustrazione, la rabbia e il dubbio che precedono la rottura.

Le tre tracce iniziali lasciano poi spazio al cuore, alla vera essenza del disco, con i brani che rappresentano la cura, Blake Lake, Family e Notget, in cui esprime senza alcun filtro la propria vulnerabilità nei mesi che seguono la rottura. 
Si arriva poi al brano Atom Dance, in cui veniamo per otto minuti ri-catapultati in Volta, grazie al delicato duetto con l'artista Antony Hegarty, per infine concludersi con il fitto tappeto elettronico che ricopre Mouth Mantra e Quicksand, che segnano la conclusione di questo viaggio catartico. 

Un disco più accessibile sonoramente parlando, più immediato ma che esorta alla riflessione, un riavvicinamento al pop per la cantante islandese, per quanto i temi affrontati siano difficili e un po' ostici a primo impatto. Un disco sonoramente sofisticato ma meno pretenzioso rispetto al progetto ipertecnologico antecedente Biophilia, ritornando così alle ipnotiche sonorità di Homogenic

L'album è stato pubblicato lo scorso 20 Gennaio: in realtà la data di rilascio sarebbe dovuta essere il 9 Marzo in concomitanza con la mostra in onore dell'artista al Museum of Modern Art (MoMA) di New York, ma a seguito di un leak, e dei seguenti download illegali su alcuni siti, Björk è stata obbligata ad anticipare l'uscita della versione digitale. Le versioni in CD e LP usciranno come da stabilito il 9 Marzo.


Tracklist:

1. Stonemilker
2. Lionsong
3. History of Touches 
4. Black Lake
5. Family
6. Notget 
7. Atom Dance
8. Mouth Mantra
9. Quicksand

-FakePlastic- 

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