21 ott 2015

Lana Del Rey - Honeymoon [Recensione]

Lana Del Rey è tornata, dopo poco più di un anno dal rilascio di quel capolavoro chiamato Ultraviolence, con una ventata di freschezza intitolata Honeymoon.


Le aspettative erano alte, un po' perché si tratta di una delle artiste più amate e allo stesso tempo criticate degli ultimi anni, un po' perché quel gioiellino di Ultraviolence aveva spiazzato tutti.
Honeymoon fa ben sperare già dal titolo, e si rivela un lavoro ben fatto.

L'album si apre con i violini malinconici della title track, nonché primo singolo estratto, una ballata retrò che ci accompagna nelle atmosfere sognanti e malinconiche che permeeranno l'intero album. Lana si cimenta qui nello scatting, virtuosismo vocale tipico del jazz, che incontreremo anche in altre tracce. Lo scenario è quello decadente a cui la cantante ci ha ampiamente abituati, in cui la fanno da protagonista storie di amori violenti e burrascosi, anche se, questa volta, sono permeati da un alone di romanticismo.

Music to watch boys to, secondo brano, è il quarto singolo estratto ed era anche stato preso in considerazione per dare il titolo all'album. Il sound si avvicina molto a Born to die e Paradise, ma con più flemma, i fiati danno un tocco in più a questo godibilissimo brano.

Terrence loves you, terzo singolo estratto, è un brano ipnotico e romantico: «I lost myself when I lost you» canta Lana su un tappeto di pianoforte e sassofono. La cantante ha dichiarato che questa è la sua traccia preferita dell'album e l'ha definita "jazz". Il testo presenta riferimenti a Space oddity di David Bowie. 

Proseguendo nell'ascolto ecco God knows I tried, che Lana ha definito molto intima e vicina al suo cuore. «Mi sento libera quando non vedo nessuno e nessuno sa il mio nome» canta affranta Lana e aggiunge «Non ho più nulla per cui vivere da quando ho trovato la fama». In questo brano la cantante inserisce tutta la sua frustrazione verso la critica, che un giorno la acclama e il giorno dopo la rovina. La canzone presenta riferimenti a Hotel California degli Eagles.

Il viaggio continua con la movimentata High by the beach, secondo singolo estratto, che con la forte presenza dei synth e la sua vena pop, entrerà dritta tra le vostre tracce preferite. Il testo contiene un'autocitazione – «lights, camera, acción» – dal disco Lana del Rey a.k.a. Lizzy Grant.
Il video musicale rappresenta, molto probabilmente, il rapporto tra Lana e l'opinione pubblica, in particolare paparazzi, critica e media.
Seguono Freak e Art Deco, due gioiellini in slow motion. Alcuni pensano che il testo di quest'utlima si riferisca alla rapper e amica di Lana Azealia Banks, altri invece credono che parli della Lana giovane e inesperta degli albori.

È risaputo che Lana del Rey sia un'appassionata di letteratura e poesia, ed ecco spiegata Burnt Norton, interludio in cui la cantante recita un estratto del primo poema contenuto in Four Quartets di T.S. Eliot, accompagnata da una cornice art-rock.
Eccoci giunti alla seconda metà del disco, dove incontriamo Religion, brano dalle sonorità accattivanti, in cui l'amore e la devozione per un'uomo sono talmente forti da somigliare ad una religione. 

Lana ha trascorso le vacanze a Portofino, col fidanzato Francesco Carrozzini, dove ha imparato qualche parola d'italiano. I fan italiani avranno sicuramente apprezzato il fatto che ci sia un po' d'italiano in Salvatore, traccia descritta dalla cantante stessa come quella che più si differenzia dalle altre, grazie all'atmosfera retrò e cinematografica.
Ci avviciniamo alla fine con The blackest day, miglior brano dell'album: «got my blue nail polish on, it's my favourite colour and my favourite tone of song». L'atmosfera si tinge di blu<. Lana racconta della fine di una storia d'amore e lo fa in maniera indimenticabile. Il brano ha influenze jazz, rock, trap e fa riferimenti alla cantante Billie Holiday.
24 ha un magnifico background orchestrale e si vocifera che sia stata scritta per comparire nella colonna sonora del nuovo film James Bond - Spectre.
Swan song sontuosa ballata, è la penultima traccia dell'album, con un'intro che riprende il finale di High by the beach.
L'ascolto termina con Don't let me be misunderstood. Qui Lana ripete l'esperimento con un'altra cover di Nina Simone, che questa volta non entusiasma. 

Honeymoon è un album noir, retrò e romantico, con forti influenze jazz, che riprende le sonorità dei primi album, unendole alla maturità artistica di Ultraviolence.
Lana del Rey conferma il suo talento con un disco surrealista, più leggero e meno autobiografico dei precedenti.


Tracklist:

1. Honeymoon
2. Music to Watch Boys To
3. Terrence Loves You
4. God Knows I Tried
5. High By the Beach
6. Freak
7. Art Deco
8. Burnt Norton (Interlude)
9. Religion 
10. Salvatore 
11. The Blackest Day 
12. 24 
13. Swan Song 
14. Don't Let Me Be Misunderstood 

Elle

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