14 feb 2015

L'orso – Ho messo la sveglia per la rivoluzione [Recensione]

Dopo essersi fatti conoscere negli ultimi quattro anni nell'ambiente underground con svariati EP e con l'omonimo album L'orso, la band “mash-up” per genere e provenienza ha pubblicato lo scorso 3 febbraio un album dal titolo ad effetto per l'etichetta indipendente Garrincha Dischi.


Con un titolo non poco impegnativo, quelli de L'orso inneggiano ad una rivoluzione nel quotidiano, fatta di gesti semplici, soprattutto nel relazionarsi con gli altri. Per quanto l'idea sia apprezzabile, i primissimi testi dell'album (Post it, Io che ho capito tutto) inciampano già nella retorica e riflettono, contrariamente da quanto dichiarato nelle diverse interviste, un punto di vista a tratti cinico e sarcastico nei confronti della propria amata. Non mancano infatti accuse di superficialità e insensibilità, vere e proprie frecciatine avvelenate in linea con i testi più sarcastici di L'amore non è bello di Dente o dell'album d'esordio de I Cani, pur non avendone la stessa originalità. 

Il punto di forza di Ho messo la sveglia per la rivoluzione sono l'orecchiabilità di gran parte dei brani e i ritornelli con frasi d'impatto, una su tutte “Ho visto giorni migliori / pare tu abbia gli occhi grandi / per vederli anche tu” del primo singolo Giorni migliori

Il pezzo più interessante è probabilmente Come uno shoegazer, che presenta spunti interessanti (come "e tu un giorno mi capirai / e ti scioglierai / come si sciolgono le band") e un sound diverso dal solito che, accompagnato da armonie vocali, rievoca alcune sonorità dell'indie internazionale. Se da una parte risultano piacevoli e orecchiabili i brani più indie-pop, lo stesso non si può dire per i pezzi rap Festa di merda, Quello che manca e I buoni propositi, quest'ultimo con la partecipazione di Costa, produttore della Garrincha Dischi. 

Arrivati all'ultima traccia dell'album, nemmeno una collaborazione importante come quella di Baader-Meinhof con Lo Stato Sociale riesce a convincere, complice un ritornello a dir poco snervante. La canzone sembra essere l'epilogo di una sveglia ben ponderata e con una suoneria all'ultimo grido ma che suona col peggiore tempismo possibile.


Tracklist:

1. Post-It
2. Il tempo ci ripagherà
3. Festa di merda
4. Io che ho capito tutto
5. Come uno shoegazer
6. Quello che manca
7. Giorni migliori
8. I buoni propositi (feat. Costa)
9. L'estate del primo bacio
10. Baader-Meinhof (feat. Lo Stato Sociale)

[Dave]

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