29 giu 2015

Florence + The Machine - How big, how blue, how beautiful [Recensione]

Dopo quattro anni di attesa, How big, how blue, how beautiful sancisce l'attesissimo ritorno della band britannica Florence + The Machine, che ci aveva lasciati con Ceremonials, album colossale, cupo e tormentato, che li aveva consacrati come una delle band più amate del momento.



How big, how blue, how beautiful è un amalgama delle atmosfere rappresentate nei due album precedenti, ma con una maturità e una capacità di rinnovazione che lo rende un vero capolavoro. Al suo interno troviamo la forza cruda e sanguinaria di Lungs e l'introspezione oscura di Ceremonials, a cui si aggiungono un calore ed un'intimità inediti.

La prima traccia è Ship to wreck, brano dal testo visionario che, con le melodie folk-rock e il  ritornello irresistibile, ci introduce nel viaggio pieno di colori che ci attende.

Segue What kind of man, una delle migliori tracce dell'album, in cui Florence Welch, con una carica emotiva ed un suono senza precedenti, affronta il tema di una storia d'amore tormentata.

«Between a crucifix and the Hollywood sign, we decided to get hurt», si apre così la title-track How big, how blue, how beautiful. Veniamo catapultati in un'atmosfera sognante e ricca di colori, data dalla melodia gioiosa e leggiadra in cui strumenti, testo e voce si amalgamano in una perfetta sinfonia. In questa traccia è forte la presenza dei fiati che spaziano in un outro spettacolare e rappresentano una delle più importanti novità dell'album.

La forte presenza delle trombe si manifesta anche in Queen of peace, quarta traccia del disco. Si tratta di una delle punte di diamante, permeata da un'atmosfera guerriera e drammatica, quasi rassegnata – «Oh, the queen of peace, always does her best to please. Is it any use? Somebody's gotta lose».  

Dopo aver vissuto la gioia dei bellissimi cieli blu di Los Angeles ed il dolore della battaglia, ecco venire in nostro soccorso Various storms and saints. Qui Florence ci stringe tra le braccia dicendoci che il mondo là fuori può essere un posto ostile in cui vivere, tutto ci crolla addosso e sanguiniamo, ma lei è lì per non farci desistere, per dirci «I know it seems like forever, I know it seems like an age, but one day this will be over, I swear it's not so far away». Questo brano raggiunge un picco emozionale altissimo, capace di comunicare con la parte più profonda dell'ascoltatore, avvolgendolo in un'atmosfera unica e commovente.

Eccoci giunti a Delilah, sesta tappa del nostro viaggio, un'esplosione di vita a cui è impossibile resistere. Questo brano ha qualche reminescenza di Lungs e con la sua esplosività porta l'ascoltatore a ballare senza timori. 

Con Long & lost, si torna all'introspezione più intima e delicata. Qui la voce della Welch è come una dolcissima carezza – «Without your love I'll be, so long and lost, are you missing me?». 

Caught, brano arioso dal sound soul, parla ancora delle tormentate storie d'amore della cantante, usando metafore appartenenti alla mitologia greca.

Siamo quasi giunti alla fine dell'album ed ecco comparire Third eye, traccia dal sapore hippie con un ritornello che si staccherà difficilmente dalla memoria dell'ascoltatore.
La penultima traccia è St. Jude, una ballad delicatissima, che menziona il santo patrono delle cause perse e fa anche riferimento alla tempesta che colpì la Gran Bretagna nel 2013. Anche qui il tema principale è la vita amorosa fallimentare di Florence.
L'edizione standard dell'album si chiude, a questo punto, con Mother, un'esplosione di blues psichedelico in cui la cantante chiede a Madre natura di renderla una creatura appartenente alla Terra e di essere capace ad affrontare il mondo terreno. 

La versione Deluxe contiene cinque tracce in più, tra cui le demo di Third eye e How big, how blue, how beautiful. Hiding, colpisce per la delicatezza e l'intimità che suscita nell'ascoltatore. Infine, la splendida Which witch, ci riporta invece alle atmosfere cupe e tribali di Ceremonials.

Riguardo all'album, Florence Welch ha dichiarato che, se in Ceremonials i temi principali erano l'acqua e la morte e l'idea di fuggire tramite la trascendenza attraverso la morte, in questo album il punto è imparare come vivere, come amare nel mondo reale, piuttosto che scappare.
How big, how blue, how beautiful è come una resurrezione dopo la morte, ovvero Ceremonials, e rappresenta la maturazione di un'artista che affronta i propri demoni senza fuggirne via. 

I Florence + The Machine sono tornati alla grande, con un album preziosissimo: profondo, intimo e fortemente introspettivo, che, nonostante la drammaticità, porta con sé maturità e fiducia.

Tracklist:

1. Ship To Wreck
2. What Kind of Man
3. How Big, How Blue, How Beautiful
4. Queen of Peace
5. Various Storms & Saints
6. Delilah
7. Long & Lost
8. Caught
9. Third Eye
10. St Jude
11. Mother

Bonus Tracks:

12. Hiding
13. Make Up Your Mind
14. Which Witch (Demo) 
15. Third Eye (Demo)
16. How Big, How Blue, How Beautiful (Demo)

Elle

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