4 feb 2015

Verdena - Endkadenz Vol.1 [Recensione]

I Verdena sono arrivati "come alieni fra di noi", riapparendo sulla scena dopo quattro anni di assenza con il nuovo album Endkadenz (Vol. 1) uscito il 27 gennaio, primo di due saturi e prolissi volumi gemelli (per il secondo bisognerà aspettare fino a quest'estate).


Come richiama il titolo, Endkadenz è l'ultimo suono d'effetto, un tuffo di testa sulla membrana del timpano a suggello di un'opera sinfonica, un gesto inusuale che lascia spiazzati e sospesi con il bisogno di capire se nell'azione si nasconde un qualche messaggio celato (immergiti nella musica e ne comprenderai il significato intrinseco!).


Si riconfermano ancora una volta come la criptica ed ormai inarrestabile band bergamasca che, con Endkadenz, segna quasi un ritorno alle origini, sebbene con la maturità e la sperimentazione acquisita da album come Requiem e Wow che gli hanno resi (giustamente) uno dei gruppi di riferimento del panorama underground italiano.

L'album, a cominciare da Ho una fissa (primo brano del disco), ci riporta al suono oscuro e pesante delle chitarre elettriche che hanno caratterizzato buona parte dei loro diciotto anni di carriera, per poi lasciarci trasportare e sommergere dall'immenso mare nero di Puzzle.

Si passa dalla acustica bucolica di Nevischio, per andare a perdersi nella ritmica e trasportante coralità di Diluvio, piuttosto che nell'energico sincopato di Derek, o nelle urla rotte e trascinate di Sci desertico o, ancora,  nell'estrema sonorità blues di Funeralus che ci accompagna verso la fine come un malinconico compagno di viaggio. Singolo dell'album è Un po' esageri, brano decisamente Power-Pop, ma figura fondamentale per l'equilibrio della complessa struttura del disco che amalgama suoni densi e stratificati, in un album saggiamente folle che salta su e giù e non si ferma mai, allungandosi e restringendosi. 

Un disco camaleontico che distorce i canoni e crea atmosfere fortissime e atmosfere leggerissime, un ossimoro costruito per spiazzare e confondere l'ascoltatore, insinuandosi nelle nostre menti distorcendo la realtà per poterne far parte anche solo per un ora. Un album che sarebbe meglio ascoltare in cuffia per poterne cogliere a pieno la sua complessa ed austera bellezza.  

Ancora una volta, i Verdena sono stati degni del loro nome e della loro rinomata cura maniacale per i dettagli che li porta a proporre sempre progetti coerenti e tecnicamente sopra la media Italiana. 

Non ci resta che aspettare il Volume 2 e, nel frattempo, goderci il tour che inizierà il 27 febbraio con la data di Rimini e si concluderà il 10 marzo a Bologna. 


TrackList:

1. Ho una Fissa                    
2. Puzzle
3. Un po' esageri
4. Sci Desertico 
5. Nevischio
6. Rilievo
7. Diluvio
8. Derek
9. Vivere di Conseguenza
10. Alieni fra di Noi
11. Contro la Ragione
12. Inno del Perdersi
13. Funeralus

- FakePlastic -

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