20 apr 2015

Banks - Goddess [Recensione]

Jillian Banks (Los Angeles, classe '88) è una ragazza comune, che vive un'adolescenza tormentata a causa del divorzio dei genitori e trova nella musica il suo rifugio. All'età di quindici anni, dopo aver imparato a suonare il piano da sola, inizia a comporre canzoni, perché sono l'unico mezzo per esprimere tutta la solitudine che prova. 


Passano gli anni e Banks continua a comporre musica e a condividerla sul web, finché un giorno l'amica Lily Collins, figlia del notissimo Phil, la introduce nel mondo dell'industria musicale. Da qui Jillian, attorniata da un team di esperti, crea il sound che la farà conoscere al grande pubblico e intraprende la carriera musicale. 

Goddess, album d'esordio, è un lavoro cupo, fondato principalmente su beat hip-hop e sonorità r&b squarciate da synth dark e minimali. La voce, molto effettata, accompagna questo sound amalgamandosi perfettamente al mood cybernetico che l'album presenta. I testi sono quasi sempre cupi e talvolta autobiografici. 

Il disco si apre con i suoni elettronici dal sapore quasi orientale di Alibi, canzone che difficilmente vi uscirà dalla testa. 

Segue la title track Goddess, il cui ritmo ipnotizzante è cavalcato dalla voce esasperata della cantante che ci racconta di una storia d'amore finita male.

Altre hit degne di nota sono sicuramente Brain e This is what it feels like, brano irresistibile che coinvolge e fa vibrare tutte le cellule del corpo. L'atmosfera è ancora imbevuta in synth che la fanno da padroni e la voce, effettata al limite, esplode in ritornelli difficili da dimenticare.
  
L'album prende poi una piega inaspettata con la cruda struggenza di You should know where I'm coming from, inno alla solitudine in cui la cantante, finalmente spogliata dalle vesti metalliche, dà prova di doti canore e interpretative notevoli. Altri episodi in cui il sound elettronico non è la colonna portante compaiono nella seconda metà dell'album.

Banks, da ragazza ordinaria, conquista il suo posto nella nuova generazione di artisti contemporary r&b, piazzandosi nelle chart di tutto il mondo e aggiudicandosi la benedizione della critica, che descrive il suo sound come dark R&B. 

Goddess è un album crudo, omogeneo e coraggioso, assolutamente non immediato.

Alle orecchie di alcuni, Banks potrebbe sembrare qualcosa di già sentito, ma, se le si dà una possibilità, si rivela un'artista unica e ricca di sfaccettature per niente banali.


Tracklist:

1. Alibi
2. Goddess
3. Waiting Game 
4. Brain 
5. This Is What It Feels Like 
6. You Should Know Where I'm Coming From 
7. Stick 
8. Fuck Em Only We Know 
9. Drowning
10. Beggin for Thread
11. Change
12. Someone New
13. Warm Water
14. Under the Table


Elle

Nessun commento:

Posta un commento