3 mar 2015

23 and Beyond the Infinite – Faces from the Ancient Gallery [Recensione]

Arriva dalla provincia di Benevento l'ultima novità del rock psichedelico made in Italy. Già autori dell'EP Dumbo Gets Drunk, uscito poco più di un anno fa, i 23 and Beyond the Infinite – questo il nome del gruppo, non proprio semplicissimo – sono tornati lo scorso dicembre con il loro album di debutto, Faces from the Ancient Gallery.


Il prodotto si presenta accattivante già dalla copertina, inquietante e visionaria come si conviene ad una band del genere: una (antica) galleria di volti a bocca spalancata, presumibilmente in uno stato di alterazione sensoriale. 
La perdita delle tradizionali coordinate del mondo reale viene confermata fin dalla prima traccia – che curiosamente riprende il titolo del precedente EP, pur non facendone parte –, tra tastiere e percussioni incalzanti che richiamano i Pink Floyd degli esordi: una progressione barrettiana alla Lucifer Sam che deflagra in un urlo liberatorio, sospesa in un'atmosfera da thriller anni '60.

Il ventaglio di generi e influenze è comunque ampio: alcuni brani virano decisamente verso sonorità più acide e garage, come l'abrasiva Dancing the light, mentre altrove emergono cupezze tipiche di certa new wave (It isn't over). Le contaminazioni maggiori le ritroviamo però in territorio shoegaze e noise, ricco di chitarre distorte e riverberi vocali, che caratterizzano Child sad eyes – 6 minuti di viaggio lisergico con una lunga coda strumentale – e l'ossessiva Talkin' with

Gli echi floydiani di The Piper at the Gates of Dawn ritornano nelle ipnotiche Nobody's in the river e Ariel and the rejected angels, mentre l'orientaleggiante Sons of cornucopia – unico brano corredato di videoclip – sembra rifarsi al raga-rock dei Byrds, in particolare all'imitazione del suono del sitar prodotto dalla chitarra di Roger McGuinn.

Nata neppure tre anni fa, la band sannita ha tutte le carte in regola per diventare una delle punte di diamante della psichedelia nostrana, scena più che mai vitale. E chissà che non riescano a replicare il successo internazionale dei padovani Jennifer Gentle, unica realtà europea ad aver strappato un contratto con la storica etichetta del grunge di Seattle, la Sub Pop Records.


Tracklist: 

1. Dumbo gets drunk 
2. Days of dirty mirrors 
3. Nobody's in the river 
4. It isn't over 
5. Dancing the light 
6. Talkin' with 
7. Ariel and the rejected angels 
8. Child sad eyes 
9. Sons of cornucopia

Download:

Faces From The Ancient Gallery è scaricabile qui.



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